Pergola Advpromedia | Irpinia…l’avamposto di resistenza editoriale che si oppose al fascismo
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Irpinia…l’avamposto di resistenza editoriale che si oppose al fascismo

 

Arrivò in edicola nel 1929 come inserto del Corriere dell’Irpinia. I fratelli Pergola, nell’affrontare la loro battaglia per la libertà di stampa, affidarono la direzione del mensile ad Alfonso Carpentieri: «Se il Dorso era per il tutto io sono per una parte del tutto. Né fascista né antifascista, né massone né clericale, irpino soltanto». Dal 1923 al 1925 il direttore del periodico fu Guido Dorso, il quale subì più volte le minacce e le aggressioni da parte della federazione fascista irpina per le sue linee editoriali poco morbide con il regime: «Noi non siamo organo di nessuno: né di quelli che, aderendo alla nostra richiesta, hanno voluto concederci la loro collaborazione, né di quelli che, non rispondendo alla nostra richiesta, ci hanno negato la fiducia». Dopo due anni di estenuante e stoica resistenza, Dorso fu costretto a cedere la direzione.

In questo clima i due tipografi avellinesi Armando e Riccardo Pergola, stavano affrontando la loro battaglia per la libertà di stampa, iniziata nel 1923 con la fondazione del periodico settimanale Corriere dell’Irpinia.

Dal 1925 al 1930 il Corriere dell’Irpinia fu guidato da un nuovo direttore, l’avvocato Alfonso Carpentieri. Di idee più moderate, almeno in apparenza e per sopravvivenza: «Se il Dorso era per il tutto, io sono per una parte del tutto, per quella che ci tocca più da vicino. Ecco perché ho creduto di limitare e restringere il vecchio programma del corriere, né fascista né antifascista, né massone né clericale, irpino soltanto». Abbiamo detto in apparenza e per sopravvivenza, perché anche Carpentieri fu costretto a rinunciare alla direzione, a causa delle sue aspre critiche al governo per i mancati aiuti nel post terremoto del 1930.

Prima di lasciare la scrivania da direttore, Carpentieri fece in tempo a fondare Irpinia – Rassegna di cultura . La rivista mensile illustrata del Corriere dell’Irpinia che dal 1929 al 1934 diede spazio agli illustri pensatori della nostra provincia. Il comitato di redazione era composto da Antonio D’Amato, Gaetano Perugini, Salvatore Pescatori e Vincenzo Cannaviello, invece Hermann Carbone era il segretario di redazione. Al costo di 3 Lire per fascicolo, la rivista permetteva al lettore di godere delle migliori penne dell’epoca.

 

 

 

 

Per maggiori informazioni www.orticalab.it/Irpinia-Rassegna-di-cultura-l-avamposto?fbclid=IwAR0uTaPoN2nRbCw9FhrgiUAOG75AmrPcYQi7D-zFzPNczOBDLiIWQqquwg4